La balbuzie fisiologica può far parte del normale sviluppo linguistico di alcuni bambini: compare di solito tra i 2 e i 4 anni quando il bambino comincia a formulare frasi sempre più lunghe, vuole esprimersi in modo complesso ma ha ancora inceppi, incertezze perché le abilità articolatorie sono ancora immature e non stanno dietro ai pensieri.
Nell’80 % di questi bambini la balbuzie scompare spontaneamente nell’arco di qualche giorno o mese, al massimo entro i 12-18 mesi dal suo esordio.
Sono ormai riconosciuti alcuni fattori di rischio che ci indicano che il problema potrebbe persistere nel tempo e costituire una vera e propria balbuzie. Ecco cosa “tenere d’occhio”:
- Se è presente in famiglia qualcuno che balbetta
- Se ci sono sforzi o tensioni muscolari del collo o della bocca, tic, tremolii, smorfie, strizzamento di occhi, ..
- Se le ripetizioni di sillabe o suoni sono più di due es. pa-pa-pa-palla
- Se vi è scarsa coordinazione tra il respiro e voce
- Se evita di parlare, si vergogna
- Se mostra di essere consapevole del suo problema
- Se insorge tardi, dopo i 4 anni
- Se è maschio (vista la netta incidenza superiore nei maschi rispetto alle femmine 4-1)
Se è presente uno o più dei segnali sopraelencati è meglio parlarne con il pediatra e rivolgersi a una logopedista: parlare con un esperto vi farà sentire più tranquilli e sereni e questo verrà percepito anche dal vostro bambino. La logopedista può darvi suggerimenti più dettagliati e consigliarvi eventualmente un trattamento specifico con il bambino: le più recenti evidenze scientifiche infatti ci indicano come sia più utile ed efficace un intervento in età precoce.
Nonostante la balbuzie vera e propria abbia basi biologiche e costituzionali, l’ambiente, soprattutto famigliare, ha un ruolo molto importante nel far migliorare o peggiorare il problema. Di seguito le “10 regole d’oro”:
- Ascoltate vostro figlio con attenzione e tranquillità: dategli la sensazione che ascoltate “quello che dice” piuttosto che “come lo dice”.
- Lasciategli sempre finire il suo discorso, aspettando tutto il tempo che serve, non interrompetelo né completate le frasi per lui.
- Non mettetegli fretta.
- Non ditegli “Parla più lentamente”, “Respira”, “Concentrati” pensando di aiutarlo sottolineate in realtà il suo problema.
- Se dice male una parola o una frase, riformulatela e ripetetela in maniera corretta ma senza correggerlo, ad es. dice “paia” piuttosto che dire “no! si dice palla! ripeti” potreste dire “ah volevi dire palla” oppure “si, è una palla, una palla blu!”: in questo modo lui si sentirà capito e avrà il modello corretto.
- Parlate in modo lento e rilassato (senza tuttavia scandire le parole) con frasi semplici e chiare, fate delle pause per dargli il tempo di inserirsi
- Non fate trasparire con i gesti o le espressioni del volto preoccupazione ma trasmettete serenità verso il suo modo di parlare
- Non fategli notare che parla male o balbetta e fate attenzione a non parlarne davanti ad altre persone
- Accettate che il bambino possa avere una difficoltà e create intorno a lui un ambiente accogliente e rassicurante dove il problema non venga sottolineato; invece riconoscete e valorizzate le sue potenzialità e capacità. Lodate e incoraggiate i successi e i comportamenti positivi.
- Ricordatevi di condividete questi semplici consigli con le insegnanti e i nonni/baby sitter!