Spesso i genitori tendono a interpretare alcuni comportamenti dei figli come segno di una maggiore autonomia che, in realtà, non è ancora presente

Saper leggere alcune frasi, o parlare fluentemente, fa pensare a mamma e papà che il proprio figlio non sia adatto a rimanere nella scuola dell’infanzia, meglio mandarlo alle primarie, così “guadagna tempo e riuscirà a laurearsi in anticipo”. Ma siamo sicuri di essere di fronte a un bambino maturo?

L’apparenza (spesso) inganna
I bambini sono portati a restituire all’adulto quello che viene chiesto loro. Sfoggiare un vocabolario competente e ricco di termini forbiti, anche se ma ha un effetto strepitoso sull’ascoltatore, non sempre corrisponde a comprendere il significato di quelle parole.

Piccole autonomie
Le insegnanti della scuola primaria ci raccontano di bambini che arrivano, in anticipo rispetto al loro tempo, con una grande difficoltà a reggere non solo i tempi e i ritmi che la scuola richiede, ma anche e soprattutto l’autonomia legata al saper fare da soli piccole cose come sistemare il banco, vestirsi e svestirsi, saper accettare un richiamo. Tutti elementi che hanno a che vedere con tappe di maturazione ben precise.

Fare la scelta giusta
Naturalmente non si può generalizzare, ci sono bambini che a cinque anni hanno la capacità sia relazionale sia cognitiva sufficiente per affrontare la scuola primaria, ma è importante osservare il bambino nella sua totalità e non fermarsi all’apparenza data dalla capacità di “parlare come i grandi”.

 

Un pediatra per amico 

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Anticipare la scuola