Disturbi della voce: disfonia infantile
Le disfonie infantili sono i disturbi della voce in età pediatrica: la maggior parte sono disfunzionali ossia legate ad abuso o cattivo uso della voce da parte dei bambini che provoca un cambiamento della voce, la quale diventa rauca, grave per un periodo prolungato, a volte addirittura afona con fatica fonatoria.
Quando la disfunzionalità si protrae nel tempo può andare incontro alla formazione dinoduli alle corde vocali e costituisce il presupposto delle alterazioni funzionali croniche dell’adulto.
Colpiscono oltre un milione di bambini e con maggior prevalenza i maschi, più agitati e “urlatori abituali”; rispetto ad altri disturbi il problema della voce risulta essere sottovalutato da genitori e insegnanti.
La disfonia è provocata generalmente da abuso/utilizzo scorretto della voce, dall’eccessivo sforzo vocale dovuti ad atteggiamenti vocali e respiratori errati, spesso legati a imitazione di scorretti modelli vocali; questi fattori si inseriscono in un quadro di predisposizione personale alla disfonia, legato alle caratteristiche soggettive del bambino (stress, scarsa autostima, perfezionismo, competitività, …).
Tra i fattori scatenanti vi sono patologie infiammatorie delle alte vie aeree, inquinamento ambientale, … .
La terapia consiste nella riabilitazione logopedica, affinché si possa precocemente impedire il cronicizzarsi di abitudini respiratorie e vocali errate e infine evitare l’intervento chirurgico.
Nel trattamento logopedico, ad un percorso con il bambino si affianca un lavoro di supporto alla famiglia proponendo suggerimenti per una buona igiene vocale e strategie per una nuova modalità di comportamento vocale-comunicativa, più armoniosa ed efficace: infatti quasi sempre il semplice fatto di dire al bambino “non urlare” non serve!
Il bambino, con esercizi proposti in forma ludica, viene guidato a prender consapevolezzadel proprio corpo e soprattutto dell’ organo vocale, della propria voce, della qualità della voce e stile vocale altrui; prendendo consapevolezza del problema, senza che si senta colpevolizzato o senza far vivere il suo disturbo come un problema, il bambino può essere partecipe e attivo nel progetto di intervento e nella definizione degli obiettivi.
Vengono proposti “giochi” di rilassamento, respirazione, ritmo, esercizi vocali, di coordinazione pneumo-fonica, vengono fornite al bambino strategie, per es. per farsi sentire lontano senza urlare, per comunicare in modo adeguato nelle situazioni di abuso vocale,.. .
E’ molto importante rendere questa esperienza il più possibile piacevole, in modo da lasciare al bambino un vissuto positivo che possa essere riutilizzato nelle modalità comunicative della vita quotidiana.