Come sopravvivere all’inverno, tra febbre e malanni di stagione

Meglio l’aria aperta che quella chiusa

Il colpo d’aria, di vento o di freddo, come vedete, non c’entra niente e non fa venire la bronchite, come spesso si sente dire, anzi. La probabilità di respirare le goccioline infette è molto più alta in un ambiente piccolo, poco areato, dove respirano più persone e dove magari c’è il riscaldamento acceso che secca le mucose respiratorie, riducendone le naturali capacità difensive.

Non parliamo poi del fumo di sigaretta che spesso riempie questi ambienti e che, da solo, è in grado di provocare irritazione delle vie respiratorie e broncoreattività. Alcuni studi hanno addirittura ipotizzato un’azione tossica dell’odore delle colle e delle laccature dei mobili moderni. Sto parlando delle nostre case dove, diligentemente, spesso vengono chiusi i bambini ai primi freddi.

L’aria aperta è il posto migliore per proteggere i bambini. All’aperto le persone sono più lontane tra loro e le loro goccioline sono diluite e rapidamente allontanate. Se poi c’è vento, meglio ancora. Vengono allontanate molto prima.

Il disinfettante più potente è il sole

L’aria aperta è il posto ideale soprattutto perché c’è il sole, la luce. Il sole è il più grosso disinfettante della natura, il miglior antibiotico. I suoi raggi, non quelli che passano attraverso i vetri, uccidono un gran numero di germi e virus o interferiscono con la loro crescita. È per questo che i materiali chirurgici di plastica o gli abbassalingua vengono disinfettati con lampade ultraviolette. Queste lampade non fanno altro che riprodurre una frequenza della luce solare che tutti noi abbiamo in abbondanza, gratuitamente, tutti i giorni.

«Sì, ma non fa male il freddo?». Rispondo con una domanda. Perché si mettono gli alimenti in frigorifero? Lo facciamo perché i microrganismi che alterano gli alimenti crescono bene al caldo e si riproducono molto più lentamente al freddo. A bassissime temperature, pensate agli alimenti surgelati, i batteri non si riproducono affatto. E allora? I germi sentono freddo e vengono a vivere nelle nostre case, al caldo. A meno dieci gradi è possibile morire assiderati, ma difficilmente si prende il raffreddore che, correttamente, bisognerebbe chiamare rinite, visto che il freddo c’entra ben poco.

Le malattie più gravi, infatti, sono diffuse nelle zone del mondo più calde. Non è solo una questione di benessere economico. A pensarci solo un attimo, sono cose ovvie. Eppure, siamo condizionati da tradizioni che si tramandano senza una riflessione critica.

 

Un Pediatra per amico

 

Facebook Comments
INVERNO E MALANNI 2022, ISTRUZIONI PER L’USO