Molti genitori si trovano in difficoltà nel decidere come comportarsi coi propri piccoli, perché spesso ricevono consigli e indicazioni discordanti fra loro

Quando nasce un bambino molti genitori si sentono raccomandare di non viziarlo e i più comuni comportamenti a cui si fa riferimento sono, per esempio: tenerlo troppo in braccio, dormire vicino a lui, correre al minimo segnale di richiamo del bimbo, portarlo in fascia oltre che nel passeggino, allattarlo a richiesta, allattare oltre i primi mesi (si pensi al termine “svezzamento” che letteralmente significa togliere il vezzo, cioè il vizio). Ma dove sta il reale rischio di tali comportamenti?

Consigli “pericolosi”
L’esercito di consiglieri, che inevitabilmente si materializza intorno ai neogenitori, fornisce delle indicazioni in nome della buona educazione, della presunta conquista di autonomia del bambino e del diritto alla libertà degli adulti. Ma questi consigli risentono di pregiudizi culturali che non trovano alcun riscontro nella fisiologia dell’essere umano.

Diamo valore al contatto
Non è corretto dire che i bambini cresciuti rispettando il loro bisogno di contatto non abbiano regole o che siano per questo viziati e maleducati. Dare valore al contatto e all’educazione affettiva significa dare un nome ai sentimenti e a tutte le emozioni di grandi e piccini con pari dignità e rispetto, anche se, ovviamente, con ruoli diversi.

Nessun bambino è uguale all’altro
Non esiste il manuale delle istruzioni per i nostri bambini e la soluzione si può trovare soltanto nella relazione che instauriamo con loro, senza farci condizionare da pregiudizi culturali e consigli pericolosi.

 

 

Un pediatra per amico

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Vizi o pregiudizi?